Il pensiero laterale

Immaginate di essere al bar. Un signore entra e chiede un bicchier d’acqua al barista. Questo però, invece che darglielo, prende un fucile dal bancone e glielo punta contro. Il signore ringrazia ed esce dal bar.
Come mai? Come vi spiegate una situazione apparentemente assurda?
Alcune soluzioni sembrano impossibili. Fuori da ogni logica. E infatti lo sono. Per lo meno da quella usuale.
Il pensiero laterale è una modalità di risoluzione di problemi logici che prevede l’osservazione del problema da angolazioni differenti cercando punti di vista alternativi per trovare la soluzione.
Il termine fu coniato nel 1967 dallo psicologo Edward De Bono, padre fondatore e autore di diversi libri sull’argomento.
Questo tipo di pensiero si contrappone a quello verticale, o logico consequenziale, a volte utile ma talvolta inadatto.
Il ruolo del pensiero laterale è quello di scardinare convinzioni e logiche ormai date per scontate, ma purtroppo capaci di rendere difficile la soluzione di un problema o almeno la possibilità di vederlo da un altro punto di vista.
Ragionare fuori dagli schemi è sempre più importante, soprattutto in una società complessa, omologante e ambigua come la nostra.
Alcune soluzioni infatti emergono prescindendo da quello che inizialmente sembra l’unico percorso possibile e cercando idee, intuizioni e spunti fuori dal dominio di conoscenza e dalla rigida catena logica.
Nella storia raccontata in incipit il cliente in questione aveva il singhiozzo e voleva farlo passare. Il barista ha compreso la situazione e per far cessare il singhiozzo del suo cliente ha deciso di spaventarlo con il suo fucile. Riuscendoci!
Direte: “Ma che follia è questa? A me cosa dovrebbe servire?”.
Ad esempio a vedere le cose da altri punti di vista.
A fare domande utili e non ordinarie per avvicinarci a risolvere problemi apparentemente assurdi, ma forse non così tanto vista la stranezza delle nostre vite e delle cose che ci accadono.
Proviamo ancora:
Vi trovate di fronte a due porte. Se attraverserai la prima sarai polverizzato all’istante da una gigantesca lente in grado di concentrare i raggi solari. Aprendo la seconda invece sarai investito dalle fiamme di un possente drago.
Quale scegli?
Naturalmente la prima porta! Dovrai semplicemente aspettare che cali il sole.
Ci avevi pensato?
Forse no perché eri convinto che la scelta dovessi farla immediatamente, ma nessuno lo aveva richiesto se ci pensi bene.
Non date nulla per scontato! Questo e altri consigli ti fornirò ora per allenare il tuo pensiero laterale.
ESISTONO MODI PER ALLENARLO QUESTO PENSIERO LATERALE?
- Non date nulla per scontato
Fate domande e cercate di trovare tutte le logiche non ordinarie che potrebbero aiutarvi.
Spesso, come nel quadrato di Maier, siamo noi stessi a impedirci di trovare le soluzioni costringendoci in perimetri mai esistiti. Lo facciamo per diversi bias cognitivi o semplicemente perché spesso la mente vuole scegliere le cosiddette scorciatoie, gli schemi già visti, senza rendersi conto che queste euristiche, se talvolta funzionano, a volte sono del tutto inefficaci.
- Formula ipotesi assurde
Come nel modello GROW la formulazione di ipotesi può essere avvantaggiata da una fase iniziale che definirei viscerale. Si tratta di stilare una lista di decine di cose assurde che fareste per risolvere quel problema o raggiungere un determinato obiettivo. Scrivetene almeno 50. Questo esercizio vi costringe a generare fantasia e creatività, aggirando tutti i condizionamenti del tuo pensiero e trovando pian piano percorsi alternativi assolutamente interessanti.
- Riformulate l’obiettivo, il problema o la domanda
Spesso l’incorretta o la sola formulazione di un obiettivo, o di un problema, non ci permette di focalizzare davvero su cosa dovremmo lavorare.
A volte, definire meglio il problema, significa già avvicinarci alla sua soluzione.
ECCO ALCUNI PROBLEMI DOVE È RICHIESTO L’USO DEL PENSIERO LATERALE (a seguito trovate le risposte)
- A seguito di una telefonata anonima la polizia fa irruzione in una casa per arrestare un sospetto omicida. Non sanno che aspetto abbia ma sanno che si chiama Jhon e che si trova dentro la casa. La polizia si trova davanti un falegname, un’autista, un fabbro e un prete che giocano a poker. Senza esitazione e senza comunicare tra di loro arrestano subito il prete. Come fanno a sapere che è lui il colpevole?
- Un uomo vive all’ultimo piano di un condominio. Ogni mattina prende l’ascensore fino all’androne ed esce dal palazzo. Quando torna entra sempre in ascensore ma scende a metà del palazzo facendo a piedi il resto delle scale. Come mai?
- Ci sono sei uova in un cestino e sei persone intorno ad esso. Ognuna delle sei persone prende un uovo. Come mai un uovo rimane nel cestino?
- Il prete è l’unico uomo nella stanza. Gli altri giocatori di poker sono donne.
- L’uomo è un nano.
- L’ultima persona si è presa il cestino con l’ultimo uovo dentro.