Comunicazione strategica

Ed elli aveva del cul fatto trombetta (e altre figure retoriche utili in un discorso)

Ed elli aveva del cul fatto trombetta (e altre figure retoriche utili in un discorso)
27 Dicembre 2021

Chi mai potrebbe aver proferito tal oscenità?

E se vi dicessi che è stato Dante. Già, proprio Dante.

Una laconica e buffa metafora che chiude il canto XXI dell’inferno. Rappresenta come il suono del peto emesso dal Barbariccia, diavolo a capo di altri demoni, sia in questo caso equivalente a quello delle trombe delle bande militari.

Il potere delle metafore era ben chiaro al sommo poeta, per quale motivo allora non dovrebbe esserlo anche a chi, nei giorni nostri, deve parlare ad una platea?

Le metafore sono una delle figure retoriche che abbiamo a disposizione.

Partiamo con ordine:

FIGURA RETORICA: artifizio del discorso volto a produrre un particolare effetto.

Grazie ad esse possiamo abbellire, rinforzare e rendere più efficace ogni nostra presentazione, scritto o pitch (per usare un termine anglosassone tipico nella dimensione professionale).

Ne esistono tantissime e sono suddivise in categorie differenti a seconda degli schemi utilizzati.

In questa sede ho deciso di offrirvi quelle che personalmente mi piacciono di più e ritengo facili da usare.

Buona lettura:

FIGURE DI PENSIERO O DI CONCETTO (concernono l’idea o l’immagine che compare in una frase)

PRETERIZIONE: si finge di tacere un argomento di cui invece si parla

  • Non ti dico cosa mi è successo ieri…
  • Per non parlare di quanto tengo ai miei collaboratori
  • Preferiamo non dire quanto la nostra società ci tenga alla sostenibilità

EPIFONEMA: riassume un discorso con una frase enfatica e solenne. Può essere espresso in forma affermativa o interrogativa.

  • Gli avevano accennato che questo nuovo periodo avrebbe richiesto pensieri e strumenti diversi per affrontare la realtà. Ed egli non lo fece.

Possiamo perciò noi, come imprenditori, sottrarci alla sfida dell’innovazione?

A questa figura retorica è associato l’aforisma, una breve frase che condensa un principio specifico o più in generale un sapere filosofico.

  • Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la vita a credersi stupido.

FIGURE DI SIGNIFICAZIONE O DI SIGNIFICATO (deviazione e trasposizione di significato)

METAFORA: trasferimento di significato tra due termini legati comunque da un rapporto di affinità o somiglianza. Si distingue dalla similitudine per l’assenza di avverbi di paragone (“come”)

  • La nostra compagnia è un leone nella jungla dei mercati
  • Aldo è un orso

Esiste anche una metafora detta sinestesica (Sinestesia) che prevede l’accostamento di due parole appartenenti a sfere sensoriali diverse

  • I dorati silenzi (autore: Campana)
  • Un urlo nero

FIGURE DI DIZIONE O DI PAROLA (vertono sulla forma delle parole)

APOCOPE: detta anche troncamento, indica la caduta di un fono o di una sillaba nella parte finale della parola.

  • Il fior fior del nostro team
  • Man mano che collaboreremo, le cose andranno sempre meglio

FIGURE DI ELOCUZIONE (vertono sul repertorio delle parole o sulla scelta delle più adatte)

EUFEMISMO: attenuazione di un’espressione, sentita come troppo dura o cruda, con una più attenuata.

  • Quell’azienda lascia a desiderare (per non dire che non sa lavorare)
  • Persona della terza età (per non dire vecchia)

FIGURE RETORICHE DI COSTRUZIONE (ordine delle parole nella frase)

ANAFORA: ripetizione di una o più parole all’inizio di una frase

  • Per la nostra società è di vitale importanza cambiare.

Per la nostra società è di vitale importanza farlo per il bene di tutti i suoi soggetti.

Per nostra società è di vitale importanza accorgerci che il mondo lì fuori è diverso, e noi siamo pronti a questa nuova sfida.

FIGURE RETORICHE DI RITMO (giocano sugli effetti fonici ottenuti mediante la ripetizione di fonemi, sillabe, parole)

ALLITERAZIONE: ripetizione di lettere, sillabe o suoni uguali o affini all’inizio di parole vicine o anche al loro interno, al fine di ottenere particolari effetti espressivi.

  • Ma in questa notte estremamente fausta, permettimi dunque in luogo del più consueto nomignolo di accennare al carattere di questa ‘Dramatis Persona’.
    Voilà! Alla Vista un umile Veterano del Vaudeville, chiamato a fare le Veci sia della Vittima che del Violento dalle Vicissitudini del fato. Questo Viso non è Vacuo Vessillo di Vanità, ma semplice Vestigia della Vox populi, ora Vuota, ora Vana. Tuttavia questa Visita alla Vessazione passata acquista Vigore ed è Votata alla Vittoria sui Vampiri Virulenti che aprono al Vizio, garanti della Violazione Vessatrice e Vorace della Volontà. L’unico Verdetto è Vendicarsi… Vendetta… E diventa un Voto non mai Vano poiché il suo Valore e la sua Veridicità Vendicheranno un giorno coloro che sono Vigili e Virtuosi. In Verità questa Vichyssoise Verbale Vira Verso il Verboso, quindi permettimi di aggiungere che è un grande onore per me conoscerti e che puoi chiamarmi V
    ”.
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